La Regione Lazio mette a disposizione un finanziamento di 5 milioni di euro per il recupero e la riqualificazione di luoghi abbandonati nelle province laziali. I progetti gestiti da organizzazioni composte da under 35

Palazzi abbandonati, caserme dismesse, scuole chiuse, uffici non utilizzati: questi sono solo alcuni esempi di luoghi fantasma, che esistono in tutte le città italiane. La Regione Lazio ha deciso di trasformare questi spazi inutilizzati in luoghi da riqualificare, destinandoli ai giovani sotto i 35 anni, con un bando, Itinerario Giovani, che è stato pubblicato proprio in questi giorni (BUR n.35 del 30/04/2019)

Saranno 20 i nuovi centri del Lazio dedicati ai giovani, 2 ostelli e 2 spazi dedicati ad altre attività in ogni provincia laziale: le attività ricettive e culturali degli spazi verranno gestiti da organizzazioni under 35, che avranno il compito di riattivare questi luoghi e di renderli il centro delle attività giovanili del quartiere o della città.

“Itinerario Giovani è un progetto in cui crediamo molto – afferma il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – perché è un’operazione che coniuga due obiettivi fondamentali della nostra amministrazione: la valorizzazione del patrimonio presente sul territorio regionale e il coinvolgimento dei giovani. Solo partendo dalle nuove generazioni, ascoltando e mettendo in pratica i loro progetti, possiamo produrre un cambiamento reale e rivitalizzare luoghi dismessi con attività che sono in grado di parlare la lingua del futuro”.

Come previsto dal bando, i Comuni avranno tempo fino al 1° luglio per candidare gli spazi da valorizzare, presentendo un progetto di ristrutturazione e uno di animazione culturale o turistica: la Regione Lazio finanzierà i progetti che riterrà migliori, con uno stanziamento di massimo 288.000 euro.

Ci sarà inoltre un ulteriore investimento di 500mila euro, destinato alle attività realizzate dai giovani e dedicate proprio a loro all’interno  dell’Ostello del Castello di Santa Severa e del Palazzo Doria Pamphilj di San Martino del Cimino, di proprietà regionale.

Il progetto è realizzato con il sostegno economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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