Il fosforo è un elemento molto prezioso e molto scarso: per sopperire alla sua inevitabile fine si potrebbe seguire l’idea dell’alchimista tedesco Brand, che ebbe un’idea geniale senza saperlo

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Il fosforo è un elemento prezioso sia per l’essere umano che per molte delle sue attività: sta diventando però sempre più raro e lo si può dichiarare tranquillamente “in via di estinzione”

Il fosforo è contenuto nel corpo umano in una quantità pari a 500 g: il suo ruolo è determinante per la vita e viene assunto principalmente con l’alimentazione, dalla carne, dai legumi, dai frutti di mare, dalle noci e dai semi. L’eccesso viene smaltito con urina e feci. In natura si trova in alcuni minerali, detti solfati.

Il fosforo viene largamente utilizzato in agricoltura, per i fertilizzanti, ma anche per esplosivi, fiammiferi, fuochi artificiali, fitofarmaci, dentifrici, detergenti e led bianchi: il “bello” è che non c’è alcuna sostituzione.

L’alchimista Henning Brand, vissuto nel XVII secolo ad Amburgo, in Germania, scoprì il fosforo cercando tutt’altro: uno dei casi più eclatanti di serendipity. Brand cercava nientemeno che la pietra filosofale, l’elemento capace di trasformare il piombo in oro, e si era convinto che fosse l’urina umana.

Ne accumulò quindi grandi quantità e la lasciò fermentare, poi la distillò ed ottenne una sostanza bianca, luminescente al buio e che bruciava a contatto con l’aria. La chiamò fosforo, portatore di luce. Scoprì in seguito che non era la pietra filosofale e neanche il flogisto, l’altrettanto mitico sostituto del fuoco.

La soluzione alla scarsità di fosforo, le cui riserve potrebbero essere esaurite in 30/40 anni, potrebbe essere proprio quella individuata da Brand: estrarlo dall’urina umana. Chi dovesse riuscirci, avrebbe scoperto una fonte di ricchezza simile alla mitica pietra filosofale che tanto cercava l’alchimista tedesco!