Un condominio solidale per aiutare le madri sole e le persone con disabilità: si chiama “Casa del Pane e delle Rose” ed è stato inaugurato lo scorso 6 ottobre, in Via Bachelet 5/7, in provincia di Milano. Ecco cosa prevede la nuova struttura

Un condominio solidale per aiutare le madri sole e le persone con disabilità: si chiama “Casa del Pane e delle Rose” ed è stato inaugurato lo scorso 6 ottobre, in Via Bachelet 5/7, in provincia di Milano. Alla cerimonia di apertura erano presenti il sindaco Ermanno Zacchetti; l’assessore alle Politiche Sociali Daniele Restelli; il Dirigente dei Servizi Sociali Giustina Raciti; ma anche Eugenio Comincini, senatore ed ex sindaco; Elena Buscemi, consigliera di Città Metropolitana e don Ettore Bassani.

Presenza fondamentale quella di Valerio Pedroni, esponente delle 3 organizzazioni che si occuperanno del condominio: Comin Cooperativa di Milano, Fondazioni Somaschi e Cooperativa Arti e Mestieri Sociali di San Donato Milanese. Anche Fondazione Cariplo ha sostenuto economicamente il progetto, acquistando parte della mobilia e occupandosi di alcuni lavori di adeguamento strutturale per quanto riguarda l’area destinata all’housing sociale.

“Inauguriamo molto più di una struttura quanto uno spazio di innovazione e di relazioni. È un progetto della città perché nasce dai bisogni del territorio in senso innovativo con l’intento di intessere relazioni, nell’ottica di una fragilità inclusiva, per sentirsi comunità e crescere senza lasciare indietro nessuno. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita, chi ci ha preceduto nella visione del progetto perché la consegna di questa struttura conferma quella modalità di lavoro chiara nella sua visione di insieme sulla città fatta di obiettivi da raggiungere sempre nella concretezza delle azioni” – ha spiegato il sindaco Ermanno Zacchetti.

Condominio Solidale: ecco com’è fatta la nuova struttura

Il condominio solidale è composto da 16 appartamenti su 4 piani: una struttura che garantirà supporto a famiglie con disagio abitativo, disabili, mamme sole. Sono previste anche 2 unità abitative per famiglie “accoglienti”, ossia per accogliere, appunto, i più bisognosi. A gestire tutte le attività solidali ci sarà un custode sociale.

Un’iniziativa resa possibile “grazie al merito, all’intuizione e al coraggio degli amministratori che ci hanno preceduto, grazie alla dottoressa Raciti e ai suoi collaboratori, grazie al grande coinvolgimento delle tre associazioni e all’attuale amministrazione abbiamo avuto la possibilità di dare il via ufficiale a un progetto così innovativo. Sono contento e emozionato perché sono sicuro che è un valore aggiunto per la nostra comunità e per tutti noi” – ha commentato l’assessore Restelli.

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