Il GDPR sanzionerà pesantemente il social di Zuckerberg, che di nuovo, dopo il caso Cambridge Analytica, non è riuscito a tutelare la privacy dei suoi iscritti

Facebook ha subito un attacco hacker, ancora più grave della vicenda Cambridge Analytica, che potrebbe costare molto caro a Zuckerberg.

Si è trattato di un attacco informatico di grande potenza che, approfittando di tre bug del sistema, ha coinvolto 50 milioni di utenti e potenzialmente altri 40 milioni. La somma fa 90, 10 milioni di utenti in più rispetto a quegli 80 che si sono visti trasferire, impropriamente, i dati sui server della società inglese di analisi di big data a scopi politici.

Chi o che cosa ci sia dietro questo nuovo attacco hacker, non è dato saperlo: di certo è molto più grave del caso Cambridge Analytica perchè stavolta ad essere hackerato è stato il tocken di ingresso su Facebook, il che ha permesso agli hacker di scaricare praticamente tutto: dati personali, foto, messaggi, accesso a Instagram se collegato. C’è anche la possibilità che l’hacker si sia autenticato ed abbia interagito sul social, tutti gli utenti sono quindi invitati a fare un salto nella pagina Registro delle attività per vedere se è stato registrato qualche strano movimento.

Il Regolamento generale in materia di protezione dei dati prevede sanzioni economiche molto salate per le piattaforme che non sono state in grado di proteggere la privacy dei loro utenti: se nel caso Cambridge Facebook si è salvato, perchè il regolamento non era ancora in vigore, ora potrebbe dover pagare una multa di almeno 1,4 milioni di euro.

A quanto pare Zuckerberg non impara nulla dai suoi errori e negli Stati Uniti gli utenti si stanno “disamorando” del social: secondo recenti sondaggi, 1 americano su 4 avrebbe cancellato la app dal telefono. Succederà anche in Europa?

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