Due giovani migranti entrano a far parte della formazione podistica della Santa Sede. Un ingresso nella squadra del Vaticano all’insegna dello Sport come strumento di integrazione e dialogo interreligioso.

Hanno 20 e 19 anni, Jallow Buba e Ansu Sise, e sono i due nuovi ingressi nell’Athletica Vaticana, la formazione podistica della Santa Sede.

Due giovani migranti con un passato difficile, provenienti da Gambia e Senegal, arrivati in Italia dopo un lungo viaggio carico di sogni e speranze.

Fuggiti dalle loro terre per cercare un futuro migliore altrove, sono attualmente ospitati in un centro d’accoglienza di Castelnuovo di Porto. Una struttura, questa, ben nota a Papa Francesco visto che vi era andato in visita due anni fa in occasione dei Giovedì Santo.

La squadra sportiva del Vaticano, capitanata dalla farmacista Michela Ciprietti, si arricchisce dunque di due giovani atleti, dimostrando come lo Sport possa essere non solo un valido strumento di integrazione sociale ma anche di dialogo interreligioso visto che Jallow e Ansu sono di fede musulmana.

Non a caso, il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura, consegnando loro le maglie ufficiali ha detto: “Lo sport  è una sorta di linguaggio comune, è una esperienza che appartiene non soltanto a tutti i popoli, ma anche a tutte le generazioni ed è in questa luce che può diventare veramente un incontro che ha anche una dimensione di carità, di solidarietà, di amore, e questo alla fine è il messaggio cristiano, il riconoscere nella diversità l’unità fondamentale della natura umana”.

Prima di correre ufficialmente con la formazione della Santa Sede, i due giovani migranti si alleneranno con le Fiamme Gialle. E poi, di corsa dritti verso un futuro migliore.

Insomma, un nuovo inizio per Jallow e Ansu, che possono lasciarsi alle spalle gli orrori vissuti durante il percorso che li ha portati fin qui. Il dolore non si cancella ma può essere mitigato. Anche attraverso lo Sport.