Nello spazio Oberdan sorgerà un nuovo Centro Internazionale per la Cultura Digitale. Ecco come Meet di Milano promuove l’innovazione al servizio della società

Meet di Milano è la nuova sfida del capoluogo lombardo: si tratta di un nuovo Centro Internazionale per la Cultura Digitale, che nascerà nello spazio Oberdan (1200 metri quadrati). L’obiettivo è quello di promuovere l’innovazione al servizio della società, favorendo l’incontro tra cultura e tecnologia.

Saranno organizzati workshop, eventi, mostre: incontri durante i quali saranno protagoniste la cultura e l’innovazione come strumenti della rivoluzione digitale che stiamo vivendo. Meet di Milano è un’iniziativa ispirata dall’evoluzione di Meet the Media Guru, una serie di incontri che si occupa del mondo 2.0 sin dal 2005.

“Siamo stati catapultati in questa rivoluzione – ha dichiarato Maria Grazia Mattei, ideatrice del progetto – c’è bisogno di promuovere la riflessione, di capire come cambieranno le nostre vite con l’intelligenza artificiale, come è cambiata la comunicazione con i social media. O come sta cambiando il lavoro con l’automazione e la quarta rivoluzione industriale”.

Meet di Milano: tutto quello che dovete sapere sul nuovo spazio milanese

Vincitrice del bando comunale che permetterà la nascita di Meet di Milano nello spazio Oberdan (ceduto per 8,5 milioni di euro), è la Fondazione Cariplo.

Sarà poi compito di Meet the Media Guru presentare le occasioni, sia economiche sia sociali, che riguardano il mondo della tecnologia e della sua divulgazione.

L’ideatrice del progetto, Maria Grazia Mattei, proviene da una formazione umanistica e punta, proprio per questo, su arte e cultura: “Amavo studiare le avanguardie – ha spiegato – e negli anni ‘80 mi sono imbattuta in un gruppo di ragazzi che avevano realizzato un software in grado di modificare, ridimensionare e manipolare le immagini sullo schermo di un Pc. Il rapporto tra uomo e macchina mi ha affascinato. La tecnologia non è solo per ingegneri e tecnici, ma anche per artisti”.

“Tra gli incontri più significativi  – ha proseguito la Mattei – ricordo quello con il designer John Maeda, uno dei primi a parlare di interattività in modo poetico. Poi l’architetto Carlo Ratti, forse il suo primo intervento in Italia. Ci ha aperto il mondo delle smart city. Tutti hanno in comune due cose: una grande curiosità e la capacità di pensare fuori dagli schemi”.

Meet di Milano aprirà i battenti entro l’autunno del 2018, con una piattaforma che consentirà il confronto tra innovatori di tutto il mondo, che potranno raccontare come la tecnologia abbia mutato il proprio settore di appartenenza.

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