La Tsinghua University di Pechino ha stretto un accordo con il Politecnico di Milano, scegliendo Bovisa Tech come polo tecnologico per le sue startup. Scopriamo insieme i vantaggi.

Bovisa Tech sarà la nuova sede a Milano dell’hub europeo per la ricerca e l’innovazione della Tsinghua University di Pechino, grazie a un accordo siglato con il Politecnico di Milano.

L’università cinese si servirà di TusStar, il più grande incubatore di imprese al mondo, che garantirà il trasferimento nel mercato mondiale delle startup innovative realizzate dai due atenei, anche grazie alla raccolta dei finanziamenti degli investitori cinesi a sostegno dei nuovi progetti.

TusStar ha sedi sparse in tutto il mondo: in Cina (oltre 100 poli), Brasile, Canada, Usa, Malesia, Svizzera, Australia ed Egitto. Può incubare oltre 5mila aziende, raggiungendo un fatturato complessivo di 8 miliardi e un utile di oltre 1,5 miliardi.

Questo patto tra atenei non prevede solo supporto per le nuove imprese innovative, ma anche un progetto di formazione: sono in programma, infatti, corsi post laurea e post dottorato che potranno frequentare anche i manager di aziende di proprietà cinese e dei master specifici, presso la Graduate School of Business del Politecnico.

“La fase di selezione e reclutamento delle persone è già avviata – dichiara Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano – sia da parte loro che presso il Politecnico, ma la cosa sorprendente è che già ora, prima ancora di partire, siamo stati contattati da aziende a proprietà cinese che intendono iniziare a lavorare con noi”.

Bovisa Tech: la nuova sede milanese di TusStar da 23mila metri quadrati

Tra tutte le città europee che TusStar poteva scegliere per la sua nuova sede all’interno dell’Unione Europea, ha preferito Milano. Sorgerà presso Bovisa Tech, proprio a fianco del Campus Bovisa del Politecnico di Milano, su una superficie di circa 23mila metri quadrati (dove a breve verranno attrezzate delle aree per poter avviare le attività).

“A quest’area – spiega l’architetto Alessandro Mendini – abbiamo voluto dare un’immagine molto tecnica inserendo vetri retrocolorati ma utilizzando anche materiali tradizionali, come il legno. Era un modo per creare un ponte tra la vecchia Bovisa industriale e le nuove attività. Ai tempi non sapevamo che qui sarebbe venuta un’università straniera. Che in effetti, riflettendo, si integra perfettamente con quello che abbiamo creato”.

Si tratta in realtà di un patto siglato tra i rettori delle due università già nel febbraio 2017, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di quello cinese Xi Jinping, e che dopo circa un anno vede la sua realizzazione concreta.

Lo scopo è quello di realizzare una piattaforma che attiri investimenti cinesi in innovazione, favorendo le attività di trasferimento tecnologico tra i due atenei e il mondo delle aziende, grazie alla creazione di startup. Con questo accordo potrebbe crescere il numero di aziende incubate, sia italiane sia cinesi.

Nell’ambito della formazione c’è in preventivo l’avvio di master specifici, presso il Mip, graduate school of business del Politecnico di Milano. Non solo. Tra i progetti c’è anche il lancio di una base innovativa, sempre connessa all’ateneo cinese, rivolta al design e alla progettazione.

Questo consentirà a studenti e professionisti di entrambe le università di confrontarsi tra loro e incontrare potenziali partner di ricerca e affari, nonché al PoliHub di Milano di crescere come incubatore di imprese.

“Una crescita che si alimenta anche grazie a questo accordo – dichiara Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano. – Qui arriveranno manager di aziende cinesi per fare formazione, ma anche start-up e aziende innovative. Credo che per il Politecnico e per Milano si tratti davvero di una grande opportunità. Noi siamo giustamente fieri del nostro incubatore, lo abbiamo visto crescere e affermarsi. Quando però vai in Cina e vedi le dimensioni di TusStar, i loro spazi, la quantità di persone e gli investimenti, capisci che si tratta di un altro mondo”.

Incubatori di start up innovative