Tutte le iniziative che celebrano questa giornata, da programmi tv a iniziative social e meno social: per nuovi spunti di riflessione e per capire cosa fare in concreto

Nel 1991 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto il 25 novembre come Giornata mondiale della violenza sulle donne: un fenomeno di portata globale che interessa trasversalmente paesi, culture e modi di vivere diversi e che è una realtà tristemente conosciuta anche in un paese culturalmente ed economicamente avanzato come il nostro.

La data del 25 novembre ricorda l’assassinio delle sorelle Mirabal, che nel 1960 vennero uccise per la loro ribellione al regime del dittatore dominicano Rafael Leónidas Trujillo.

Giornata mondiale della violenza sulle donne: i dati Istat

Ma i 25 novembre italiani sono sparsi lungo tutto il calendario: secondo i dati Istat, che dal 2006 segue da vicino il fenomeno, nel 2016 sono state 149 le donne uccise e quasi tutti gli omicidi (3 su 4) sono avvenuti in ambito familiare. Nel 2014 l’Istat ha stimato che, nel corso della propria vita, circa 7 milioni di donne in Italia tra i 16 e i 70 anni hanno subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale: quasi 1 su 3.

Vale appena la pena ricordare che fra le forme di violenza non vanno annoverate solo percosse e omicidi, ma anche molestie, violenze psicologiche, stalking ed ogni altra forma di coercizione, che man mano diventano sempre più difficili da censire per una cronica mancanza di denunce.

Il 25 novembre è una data simbolica che dovrebbe generare riflessioni e che le istituzioni hanno il compito di trasformare in un momento di forte sensibilizzazione, soprattutto verso i più giovani: la maggior parte dei mezzi di informazione trasforma sfortunatamente il fenomeno del femminicidio in una sorta di teatrino, con un’attenzione morbosa alla cronaca nera, al giallo, tesa più a fare spettacolo che a informare correttamente.

Giornata mondiale della violenza sulle donne: iniziative in tv

In ogni caso la tv, come ogni anno, celebra la Giornata mondiale della violenza sulle donne con film e iniziative di ogni genere.

Da segnalare il cortometraggio ‘G come Gionatan’, di Gianluca Santoni, vincitore del Cinemaster 2017, che verrà mandato in onda su Studio Universal (racconta la storia di un bambino che vede la madre subire violenze ripetute e decide di scappare), e la bella iniziativa di Real Time, che il 25 novembre sostituirà tutti gli spot pubblicitari con video realizzati da Sapiens – Umani come si deve nei quali le donne raccontano le loro storie di violenza e rinascita.

Molti i contenuti dedicati sulle reti Mediaset: le reti Canale 5, TopCrime, LA5, Iris e Italia2 trasmetteranno in prima tv il cortometraggio ‘Uccisa in attesa di giudizio’, protagonisti Ambra Angiolini e Alessio Boni, realizzato dall’associazione Doppia Difesa fondata da Michelle Hunziker e dell’avvocato Giulia Bongiorno. Il rotocalco Verissimo (Canale 5) e lo show giudiziario Forum (Rete 4) affronteranno il tema, mentre tutti i Tg del network andranno in onda con un logo speciale per ricordare la giornata.

Va anche ricordato il ciclo de Il Commissario Montalbano dedicato al tema: la Rai sta mandando in onda dall’8 novembre le repliche di 4 episodi della fiction che parlano di violenza sulle donne. Sia lo scrittore, Andrea Camilleri, che il protagonista Luca Zingaretti si sono spesi con fatti e parole tentando di sensibilizzare il più possibile la loro vasta audience.

Molte anche le iniziative istituzionali e cittadine, sparse per le principali città d’Italia (le più interessanti segnalate dall’Onu, che ha dato il via ad una campagna di 16 giorni di attivismo).

Giornata mondiale della violenza sulle donne: cosa fare in concreto

Cosa fare in concreto per dare il proprio contributo contro la piaga della violenza di genere? I social network, che sono l’ambiente in cui si svolgono ormai la maggior parte delle interazioni sociali, sono un ottimo punto di partenza: la violenza dilaga anche e soprattutto negli hate speech, nelle fake news, nel revenge porn e più in generale nel bullismo online. Sono queste le situazioni in cui ognuno nel suo piccolo può fare la differenza: non partecipando, denunciando, facendosi portavoce di altro tipo di messaggio.

E cercando di far capire ai giovani e ai giovanissimi, loro si una concreta speranza per un futuro diverso da questo, che cos’è la violenza sulle donne e perchè fa schifo.