Il mercato delle auto elettriche non non sta certo a guardare, Jaguar lancia l’I-Pace, BMW annuncia per il 2025 l’uscita sul mercato di 12 modelli completamente elettrici e 13 ibridi, con la prima Mini elettrica che dovrebbe debuttare nel 2019 e la nuova X3 nel 2020.

Anche le case automobilistiche di fascia alta affrontano la rivoluzione elettrica già annunciata da Elon Musk e la sua Tesla.

Non a caso la dichiarazione di BMW segue a poca distanza quella di Jaguar, Land Rover, (di proprietà dell’indiana Tata) che ha annunciato una versione elettrica e una versione ibrida per ogni modello prodotto entro il 2020 e di Volvo, oggi di proprietà cinese, che a luglio ha annunciato la presenza di un motore elettrico in ciascuno dei suoi nuovi modelli.

Un mercato ancora piccolo: l’1% del totale, ma che cresce velocemente stimolato da incentivi e dalle limitazioni all’inquinamento. Sono già 2 milioni le auto elettriche che circolano nelle strade di tutto il mondo.

Il 90% delle auto sono vendute in Cina, negli USA e in Europa, con paesi più virtuosi di altri come la Norvegia che quest’anno ha registrato ⅓ delle immatricolazioni da veicoli elettrici.

Tutti i produttori, benchè impegnati nello sviluppo dei nuovi motori, continueranno a offrire le vecchie soluzioni a combustione sui nuovi modelli in uscita.

“Sono lo stato dell’arte e per molti anni a venire i modelli benzina e diesel continueranno a essere presenti – dichiara Ralph Speth, CEO di Jaguar – ma una cosa è certa, il futuro è nelle auto elettriche”.

Si va verso la mobilità elettrica, il processo è ormai irreversibile. La limitazione delle emissioni inizia a farsi stringente in molti mercati chiave, mentre in altre circostanze – come in Cina – sta diventando una necessità per combattere l’inquinamento nei grandi centri abitati.

Francia e Inghilterra propongono di eliminare il diesel entro il 2040, il governo Indiano intende mettere al bando i motori a combustione per il 2030.

Indicazioni, queste che impongono cautela e attenzione ai grandi marchi, soprattutto dopo lo scandalo della VolksWagen. I motori Jaguar ad esempio, emettono mediamente 164 g di CO2 ogni 100 chilometri, contro una media inglese di 121 g, molto lontana dalla soglia dei 95 g, che le case devono rispettare come limite a partire dal 2021.

La sfida ora si gioca sulle auto elettriche a elevata performance, ma si tratta ancora di un mercato in embrione e non sono ancora stati realizzati tutti gli investimenti necessari per produrre, gestire e smaltire le batterie elettriche.

Pertanto, al momento, il mercato resta alle ibride, che combinano motore elettrico e a combustione per raggiungere la massima efficienza oggi conseguibile e – sebbene sia un processo ineluttabile – la rivoluzione dei motori elettrici è prossima ma ancora lontana.