Il microchip dei nostri pet è fondamentale e va controllato: tutto sulla campagna di FNOVI e OIPA sul controllo microchip.

Il microchip dei nostri amici a quattro zampe è più importante di quanto pensiamo. Proprio per questo, la Federazione nazionale Ordini veterinari italiani (Fnovi) e l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) hanno lanciato un’inedita campagna per il controllo gratuito del corretto funzionamento del microchip di cani e gatti di proprietà.

L’iniziativa, al contempo informativa e operativa, coinvolgerà tutti i medici veterinari. Questi saranno invitati a esporre il poster della campagna (di cui sono state distribuite oltre 34.000 copie) e a controllare il corretto funzionamento del dispositivo dei propri pazienti.

Un cane o gatto che si smarrisce può tornare in breve tempo nella sua famiglia grazie alla lettura del microchip, più piccolo di un chicco di riso e rivestito di materiale biocompatibile, che viene iniettato dal veterinario sotto la pelle dell’animale. Il dispositivo contiene un codice numerico che identifica il pet ed è collegato al proprietario. Il tutto grazie alla banca dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione, con indirizzo e numero di telefono.

Dormire sonni tranquilli controllando i microchip dei pet

Non rischiare di perdere un amico – questo il nome della campagna – permetterà a tutti di dormire sonni tranquilli. Il proprio amico a quattro zampe, dovesse mai smarrirsi, potrà infatti tornare a casa a seguito della sua identificazione e localizzazione.

«Il microchip utilizza la tecnologia RFID (Radio Frequency Identification) mediante la quale è possibile rintracciare gli animali da compagnia che si sono persi e risalire al loro proprietario. – spiega il presidente della FnoviGaetano Penocchio – La verifica è rapida e indolore ed è un importante gesto di responsabilità che promuoviamo con questa campagna. Come tutti i dispositivi tecnologici, difatti, il microchip può danneggiarsi durante il gioco o a seguito di un trauma: per evitare ogni malfunzionamento è dunque importante farne verificare il corretto funzionamento dal medico veterinario di fiducia, per esempio in occasione della visita periodica di controllo».

Il microchip è obbligatorio per i cani. I proprietari di gatti e furetti possono tuttavia, su base volontaria, decidere d’identificare i propri animali attraverso tale dispositivo.

«Cani, gatti e furetti con microchip sono registrati nel database dell’Anagrafe degli animali d’affezione gestita dal Ministero della Salute. – spiega il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – Dalle cifre della banca dati emerge chiaramente come, a fronte di quasi 14 milioni di cani microchippati, i gatti sono poco più di un milione, senza considerare i furetti, circa 2.400, poiché per queste due specie non esiste alcun obbligo d’iscrizione alle Anagrafi territoriali. Per questo chiediamo da tempo che anche per gatti e furetti sia introdotto l’obbligo di microchippatura, efficace strumento per combattere il randagismo».