In UK dicono basta alle aragoste bollite vive

Nel Regno Unito presto sarà fuori legge gettare l’aragosta viva nell’acqua bollente: il Governo, nell’ambito del rinnovamento delle leggi attuali sulla tutela degli animali (l’Animal Sentience Bill), sta pensando di estendere alcune protezioni anche agli animali invertebrati, riconosciuti come senzienti ed in grado di provare dolore.

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Il dibattito era stato portato nelle aule della politica già l’anno scorso, quando i veterinati inglesi avevano chiesto di stordire almeno gli animali prima di ucciderli gettandoli nell’acqua bollente, una pratica definita “crudele ed inutile”. Tra i ristoratori che hanno aderito a questa campagna anche il giudice di Masterchef, nonchè chef stellato, Giorgio Locatelli. La soluzione in realtà già esiste ed è usata in molti ristoranti, fra cui proprio quello di Locatelli a Londra: un macchinario, grande quanto una valigia, che stordisce gli animali con una scossa elettrica prima del processo di bollitura.

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In Italia purtroppo la pratica non è affatto vietata (ma lo è ad esempio in Svizzera), mentre viene “sconsigliato” il trasporto degli animali vivi in vasche di ghiaccio. Nel 2017 invece la Corte di Cassazione si è invece espressa contro la detenzione di crostacei vivi, tenuti con le chele legate su banchi ricoperti di ghiaccio, ritenendo la pratica equiparabile al maltrattamento di animali.

Si tratta di “una pratica crudele e inutile”, per questo motivo il Governo del Regno Unito, nell’ambito del piano di azione emanato per modificare le leggi sul benessere animale, potrà presto inserire il divieto di questa usanza diffusissima e non solo: prevista una serie di nuovi emendamenti alla legge sul benessere degli animali che vedrebbe anche altre forme di vita come granchi, polpi o calamari riconosciuti come esseri senzienti che possono provare dolore.

Il progetto di un rinnovamento delle leggi attuali, noto come Animal Sentience Bill, è stato reso noto di recente ed è al voto alla Camera dei Lord. Per ora riguarda solo gli animali vertebrati, ma sono state le proteste delle associazioni animaliste ad indurre il Governo a ragionare anche sulla necessità di includere in queste misure anche crostacei e molluschi cefalopodi.

Un dibattito oramai datato e che l’anno scorso era esploso quando i veterinari membri della British Veterinary Association avanzarono l’ipotesi di un prevedere l’obbligo per i ristoranti di stordire gli animali prima di gettarli nell’acqua bollente.