Aasha soffriva di una rara malattia genetica che ora minaccia anche la sorella Naisha

Non c’è stato niente da fare per la giovane Aasha, la leonessa asiatica del Bioparco, che è morta pochi giorni fa per una rara malattia genetica: per salvarla si è tentato l’impossibile, ma non c’è stato nulla da fare per il giovane esemplare, che si è spento assistito dal veterinario dott. Klaus Friedrich, dal curatore generale Yitzhak Yadid e dal personale dello staff.

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Un grande dolore per il Bioparco e per la cittadinanza, che aveva salutato con entusiasmo la nascita delle due leoncine gemelle Aasha e Naisha la primavera scorsa, in pieno lockdown: ora purtroppo anche la gemella accusa alcuni dei sintomi di Aasha e viene tenuta sotto stressa osservazione.

La leonessa, come è stato spiegato dai dirigenti del Bioparco, soffriva di una “rara patologia dovuta ad una malformazione alla base del cranio che impedisce la comunicazione fra il cervelletto e il midollo spinale, schiacciandolo”. Un difetto congenito che colpisce purtroppo i leoni asiatici e che è associato forte consanguineità esistente in questa popolazione.

I leoni asiatici sono una specie in forte pericolo di estinzione: ne sopravvivono soltanto poche centinaia di esemplari, che vivono nel parco nazionale di Gir, in India. I grandi felini sono minacciati sia dai conflitti con la popolazione umana, che da un’epidemia di cimurro, diffusa localmente da animali domestici.

Ora non resta che fare il tifo per Naisha e sperare che almeno lei riesca a salvarsi.