La Francia rivede le proprie posizioni in materia e fa dietrofront

“Il glifosato non è cancerogeno, non è mutageno, né tossico per la riproduzione”. Questa la posizione di Francia, Olanda, Svezia e Ungheria che apre le porte alla possibilità di una ri-autorizzazione alla fine del 2022 in Europa. Ciò malgrado la netta opposizione di cittadini, consumatori e molte associazioni di categoria.

Nel caso specifico della Francia si tratta di un dietrofront, dal momento che nel 2017, come ricorda Ilsalvagente.it, insieme all’Italia aveva sostenuto il “no” al rinnovo della licenza di utilizzo per cinque anni al glifosato, erbicida considerato probabile cancerogeno dalla Iarc-Oms.

Il documento presentato dai 4 Paesi indica che il glifosato ha i requisiti per essere ri-autorizzato in Europa, però raccomanda ulteriori analisi del suo impatto sulla biodiversità. La fase finale della valutazione spetta all’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e all’Echa, Agenzia europea dei chimici, le cui conclusioni sono attese rispettivamente in maggio e giugno 2022.