Non sono confortanti i dati del report di Legambiente sull’inquinamento atmosferico: Torino è maglia nera, ma sono tante le città italiane che sforano di continuo i limiti di PM10 e di ozono. Con conseguenze disastrose a lungo e a breve termine

Si apre male il 2020 per l’Italia in termini di inquinamento: il report di Legambiente, “Mal’aria”, evidenzia le criticità nelle città principali del paese e sottolinea ancora una volta l’inutilità delle domeniche senza smog.

Nelle prime tre settimane del 2020 Frosinone e Milano, Padova, Torino e Treviso sono i centri urbani che hanno superato per 18 giorni i limiti di PM10. Male anche Napoli (16) e Roma (15). Il 2019 si era concluso ovviamente sotto lo stesso segno: Torino con 147 giorni (86 per il 10 e 61 per l’ozono) è la città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge, seguita da Lodi con 135 (55 per PM10 e 80 per ozono) e Pavia con 130 (65 superamenti per entrambi gli inquinanti). Si tratta di un inquietante trend che ha contraddistinto il decennio 2009-2019: il bilancio negativo con il 28% delle città monitorate da Legambiente che hanno superato i limiti giornalieri di PM10 tutti gli anni, 10 volte su 10. Maglia nera a Torino, prima in classifica 7 volte su 10, con un totale di 1086 giorni di inquinamento in città.

Legambiente report Mal d’aria, i rischi per la salute

E’ evidente che questi livello di smog portino a conseguenze, nel breve e nel lungo termine, sempre più pesanti, sia per la salute dei cittadini che per quella del pianeta.

Ogni anno sono oltre 60mila le morti premature in Italia dovute all’inquinamento atmosferico che determinano un danno economico, stimato sulla base dei costi sanitari comprendenti le malattie, le cure, le visite, i giorni di lavoro persi, che solo in Italia oscilla tra 47 e 142 miliardi di euro all’anno (330 – 940 miliardi a livello europeo, dati di Legambiente n.d.r)

“L’ormai cronica emergenza smog – dichiara Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente – va affrontata in maniera efficace. Le deboli e sporadiche misure anti-smog, come il blocco del traffico adottato nei giorni scorsi a Roma e in diverse città della Penisola, sono solo interventi palliativi che permettono di contenere temporaneamente i danni sanitari, ma non producono effetti duraturi se non all’interno di interventi strutturali. È urgente mettere in campo politiche e azioni efficaci ed integrate a livello nazionale che riguardino tutte le fonti inquinanti, programmando interventi sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, che sul riscaldamento domestico, la produzione di elettricità e quella industriale e l’agricoltura. Solo così si potrà aggredire davvero l’inquinamento atmosferico e affrontare in maniera concreta il tema della sfida climatica”

Qui il report completo: https://www.legambiente.it/malaria-di-citta/