Ritorna il servizio per segnalare la plastica in mare. Quest’anno, però, si aggiungono alla lista anche fiumi e laghi. Ecco come funziona Plastic Radar e le informazioni utili per aderire all’iniziativa

Plastic Radar torna attivo. Per chi non lo conoscesse, stiamo parlando del servizio di Greenpeace che consente a tutti di segnalare la presenza di rifiuti in plastica in mare, sia sui fondali sia in superficie, ma anche sulle spiagge. Quest’anno, si legge in una nota della ong, la segnalazione sarà ampliata anche ai nostri fiumi e laghi.

La prima edizione “ha avuto un enorme successo con oltre 6.800 segnalazioni valide e ci ha aiutato a far luce sui rifiuti in plastica più presenti nei mari italiani. La maggior parte erano prodotti usa e getta, in primis bottiglie di plastica di grandi aziende che continuano a immettere sul mercato enormi quantitativi di plastica usa e getta non assumendosi alcuna responsabilità circa il suo corretto riciclo e recupero” – ha spiegato Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia.

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Vediamo allora come usare Plastic Radar e quali sono le informazioni utili per accedere al servizio.

Plastic Radar: come funziona il servizio

Quante volte al giorno utilizziamo WhatsApp? Ecco, tra un messaggio e l’altro, da oggi potremo servircene anche per fare una buona azione. Come? Aderendo all’iniziativa di Greenpeace che rilancia Plastic Radar. Se siete al mare e sul bagnasciuga notate degli oggetti di plastica abbandonata, o se dalle imbarcazioni vedete dei rifiuti di plastica nell’acqua, armatevi di cellulare.

E, soprattutto, segnatevi questo numero: +393423711267. Vi basterà mandare un messaggio con una foto in cui sia ben riconoscibile il tipo di rifiuto e, se riuscite, anche il brand dell’azienda produttrice. Inserite poi le coordinate geografiche del luogo in cui lo avete avvistato e il gioco è fatto. Solo qualche minuto e avrete dato il vostro contributo all’ambiente.

Una volta scritto nella chatbot di Plastic Radar, potrete ricevere delle domande per reperire le informazioni necessarie al fine di registrare e validare la segnalazione (video). Come spiega Greenpeace, i dati saranno visibili in forma aggregata (nell’arco di 24-48 ore) sul sito plasticradar.greenpeace.it.

“Nella nostra recente spedizione di ricerca e documentazione ‘Mayday Sos Plastica’ nel Tirreno abbiamo verificato che i nostri mari e le nostre spiagge sono soffocate dalla plastica. Tra i punti più contaminati la foce del Sarno, a conferma che i fiumi sono una delle principali vie di ingresso dei rifiuti in mare. Per questo raccogliamo anche segnalazioni relative alla presenza di rifiuti in plastica lungo fiumi e laghi” – ha aggiunto Ungherese.

elba capraia