Arcelor Mittal ha chiesto per lo stabilimento di Taranto di accedere alla cassa integrazione ordinaria fino a 8.157 lavoratori, distinti tra quadri, impiegati e operai, a partire dal 6 luglio prossimo e per un periodo “presumibile” di 9 settimane. E’ quanto si legge in una nota inviata a Fim Fiom, Uilm, Ugl e Usb di Taranto. A motivare la decisione, “nonostante gli sforzi profusi per reperire nuove alternative occasioni di lavoro”, gli effetti dell’impatto della crisi da emergenza Coronavirus sulla produzione.
“A causa dell’emergenza Covid ancora in atto in tutto il territorio nazionale e internazionale, i cui effetti continuano ad avere riflessi in termini di calo di commesse, ritiro degli ordini prodotti, considerato altresì il blocco di parte delle attività produttive, manifatturiere, distributive e commerciali che hanno reso difficilissimo peraltro anche la chiusura degli ordini delle fatturazioni; visto il drastico calo registrato in questi ultimi mesi dei volumi e di conseguenza delle attività produttive e per le motivazioni sopra accennate nonostante gli sforzi profusi per reperire nuove alternative occasioni di lavoro tuttora in corso si trova nella condizione di dover procedere ad una riduzione della propria attività produttiva”, si legge nella lettera inviata ai sindacati.