Botanic Pulse: l’eco-murales italiano che purifica l’aria a New York

Un vaso fragile, una natura rigogliosa, un messaggio globale: il 2 giugno 2025, a Hell’s Kitchen Park, nel cuore multietnico di Manhattan, è stato inaugurato Botanic Pulse, monumentale murales di 200 mq firmato dall’artista italiano Fabio Petani, realizzato con pittura fotocatalitica capace di assorbire l’inquinamento atmosferico. Un’opera che unisce arte, sostenibilità e tecnologia, diventando simbolo di un nuovo Made in Italy green da esportazione (e senza dazi).

Il progetto è promosso da Yourban 2030, organizzazione no-profit fondata da Veronica De Angelis, già nota per aver realizzato a Roma Hunting Pollution, il più grande eco-murales d’Europa: con Botanic Pulse, prende il via “Walls of Tomorrow”, programma internazionale che porterà 17 opere murarie in altrettante città del mondo, ciascuna ispirata a uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Il murales newyorkese è dedicato all’Obiettivo 15: Vita sulla Terra.

Botanic Pulse: un’opera da respirare

L’intervento di Petani, eseguito con pittura Airlite (tecnologia riconosciuta dalle Nazioni Unite per la lotta all’inquinamento urbano), riproduce un vaso delicato, contenitore e confine tra due ecosistemi: uno controllato, ordinato, umano; l’altro, esplosivo, selvaggio, inarrestabile. È una metafora visiva potente sulla fragilità dell’equilibrio naturale e sul nostro ruolo: non più dominatori, ma custodi consapevoli del Pianeta.

La tecnologia si fonde con l’esperienza estetica grazie a un QR code immersivo sviluppato da Ecosapiens, che permette di acquistare l’opera (finanziando la piantumazione di nuovi alberi a Manhattan) e di accedere a contenuti esclusivi, come la colonna sonora originale “Bloomstorm” firmata da Akawalk (Andrea Marra). Arte visiva e suono si fondono così in un’esperienza multisensoriale.

“Siamo orgogliosi di portare la nostra visione in uno spazio pubblico iconico come Hell’s Kitchen, dimostrando che la bellezza sostenibile può generare trasformazione reale”, ha dichiarato Veronica De Angelis. “Il futuro si costruisce nei luoghi condivisi. E i muri, da barriere, possono diventare finestre sul domani.”