Doors of CHANGE: tre giorni per vivere il patrimonio culturale tra innovazione e tradizione

La Basilica di San Marco a Venezia, la Reggia di Caserta, il Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, il Museo Nazionale del Bargello, i Fori Imperiali e le Case Romane del Celio a Roma: questi sono solo alcuni dei 60 luoghi di inestimabile valore storico e culturale che, dal 17 al 19 ottobre, apriranno le loro porte con oltre 70 iniziative dal vivo e 30 esperienze digitali nell’ambito del progetto “Doors of Change – Attraverso il patrimonio aprirsi al futuro”

L’evento, diffuso su tutto il territorio nazionale, è la prima edizione di un progetto promosso dalla Fondazione CHANGES nell’ambito del progetto PNRR CHANGES – Cultural Heritage Active Innovation for Next-Gen Sustainable Society, “Doors of CHANGE”: per tre giorni musei, archivi, biblioteche, parchi archeologici, cantieri di restauro e laboratori scientifici accoglieranno il pubblico con visite speciali, incontri, laboratori e performance, affiancati da ricostruzioni digitali, mostre online, video tour e podcast. Un format ibrido che intende avvicinare i cittadini al patrimonio italiano attraverso modalità partecipate, sostenibili e innovative.

Doors of Change: i luoghi della cultura in dialogo con la ricerca

Lo scopo della tre giorni è quello di far capire come innovazione e scienza stiano trasformando il modo di vivere il patrimonio culturale, materiale e immateriale: “Con Doors of CHANGE non apriamo soltanto i luoghi della cultura al pubblico, ma li mettiamo in dialogo con il mondo della ricerca. È un modo per raccontare il patrimonio attraverso lo sguardo e il lavoro di chi ogni giorno lo studia, lo conserva e lo rende accessibile alle comunità. Vogliamo mostrare come la conoscenza scientifica e le nuove tecnologie possano rinnovare il rapporto con i nostri beni culturali, rendendoli più sostenibili e inclusivi. In questo modo il patrimonio diventa un terreno di sperimentazione, dove tradizione e innovazione si intrecciano. È un percorso che non guarda solo al passato, ma che costruisce nuove forme di partecipazione e responsabilità collettiva verso il futuro” dichiara Ilaria Manzini, Direttrice Scientifica della Fondazione CHANGES.

Accanto ai grandi monumenti, apriranno al pubblico anche luoghi universitari e di ricerca come il
Monastero dei Benedettini a Catania, il Sistema Museale dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, i laboratori di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure e i cantieri dell’Istituto Centrale del Restauro.

Grazie al supporto di università, centri di ricerca e istituzioni culturali, Doors of CHANGE offrirà
un’esperienza unica che unisce dimensione fisica e digitale, consentendo di esplorare il patrimonio
italiano attraverso nuove prospettive e modalità immersive.