The Wall è il larp che trasforma la Guerra Fredda in esperienza sistemica: prossimi appuntamenti a Roma

Un teatro senza palco, una narrazione senza spettatori, un laboratorio civico camuffato da esperienza immersiva: The Wall torna a Roma come uno dei progetti più interessanti nel panorama italiano della public history esperienziale. Dopo il successo delle date di ottobre, Eryados propone tre nuove sessioni — tra novembre e dicembre — che trasformano uno scenario geopolitico in un esercizio di responsabilità collettiva.

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Ambientato in una versione alternativa del 1964, il progetto ricostruisce due sale operative durante una crisi globale. I partecipanti interpretano diplomatici, analisti e ufficiali chiamati a prendere decisioni che possono avvicinare o allontanare il mondo dal conflitto. Nessun copione, nessuna soluzione ovvia: solo pressioni politiche, informazioni parziali, mediazioni mancanti e la consapevolezza che, nella gestione delle crisi, non esistono scelte neutre.

«L’esperienza in prima persona cambia il modo in cui comprendiamo la storia», spiega Umberto Francia, presidente di Eryados. «Non studiamo solo i processi: li viviamo. E quando si entra nei meccanismi del potere, la distanza critica diventa strumento di consapevolezza».

Per il regista Gianluca Torrente, il valore del progetto sta nel mettere il pubblico di fronte a dinamiche che oggi parlano con forza al presente: «Ogni crisi nasce dall’accumulo di decisioni. Questo format permette di riconoscere come si costruiscono i conflitti — e quanto fragile sia la pace».

The Wall si presenta così come un ponte tra cultura, formazione e cittadinanza attiva: un dispositivo narrativo che usa le emozioni, la cooperazione e l’immersione per far interrogare il pubblico sul potere, sui conflitti e sulla responsabilità democratica.

Date, info e prenotazioni: eryados.com/thewall-chamberlarp.