Un mondo senza adulti. Una crisi ambientale globale. E una generazione chiamata a ricostruire la società, decidendo valori, regole e forme di convivenza. Non è fantascienza — è Utopia – Il Viaggio, l’evento immersivo che ha aperto l’edizione 2025/2026 di Utopia, progetto della Fondazione La Città Ideale realizzato con Eryados e dedicato alle scuole del Lazio.
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Dopo il successo del ciclo 2024/2025, Utopia torna a entrare nelle classi di Roma e provincia con un percorso che unisce didattica, gioco e cittadinanza attiva. Un viaggio nel senso più letterale: dalla teoria alla simulazione, dai testi ai campi narrativi, dal gruppo classe a una nuova comunità costruita insieme.
Larp, ma a scuola: perché funziona
L’obiettivo è semplice, e radicale: usare il Live Action Role Play come strumento educativo. Non c’è recitazione da palco, nessuna performance forzata. C’è partecipazione. C’è la scelta. C’è la possibilità — e responsabilità — di decidere insieme agli altri.
Attraverso attività guidate da operatori specializzati e docenti formati, Utopia introduce ragazze e ragazzi a un laboratorio pratico di convivenza: dilemmi etici, gestione del conflitto, leadership condivisa, cura del bene comune. Un modo concreto per parlare di educazione civica senza appesantire la teoria, ma facendola vivere sulla pelle.
Il gioco diventa territorio
Dopo settimane di preparazione, arriva il momento decisivo: Utopia – Il Viaggio.
Ambientata in un futuro post-apocalittico ispirato a Il Signore delle Mosche, la simulazione trasforma spazi reali — quest’anno Roma e Nettuno, a Campo Praesidium — in una città da fondare, governare, difendere, abitare.
Gli studenti costruiscono comunità, negoziano, sbagliano, trovano alleanze. Scoprono che la democrazia è fatica, ascolto, compromesso. Che cooperare conviene più che dominare. Che il futuro non si immagina da soli.
Un esercizio di cittadinanza reale
A scuola si chiama “progetto”. Per chi lo vive diventa una prova di responsabilità.
Le dinamiche del gioco permettono di affrontare temi urgenti — ambiente, crisi sociale, convivenza — in modo incarnato, coinvolgente, accessibile.
Il risultato? Competenze trasversali, inclusione, fiducia nel gruppo, senso di comunità. E soprattutto, la consapevolezza che la società non è data: si costruisce, insieme.
Sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio, Utopia mette la scuola al centro di un processo culturale e sociale più ampio: non spettatori, ma cittadini in formazione. Perché l’utopia, per davvero, non è un sogno: è un allenamento al futuro.
