Due italiani fra le undici “rising star” della scienza secondo Nature

La prestigiosa rivista britannica Nature ha selezionato, fra 500 candidati, 11 ricercatori che con il loro lavoro stanno “lasciando il segno nel mondo della scienza”: fra loro anche due italiani, Silvia Marchesan e Giorgio Vacchiano.

Silvia Marchesan è una professoressa di chimica all’Università di Trieste, laureata in CTF con lode nel 2004 sempre nella stessa università: i suoi studi l’hanno poi portata in giro per il mondo, ma è tornata a Trieste anche per prortare avanti la sua ricerca, che l’ha portata allo sviluppo di un idrogel di proteine in grado di auto-assemblarsi, economico ed efficace, che è utile per riparare i tessuti e diffondere medicinali nel corpo. E’ questo il campo di ricerca che ha portato Nature ad inserirla fra le undici “rising star” della scienza.

Giorgio Vacchiano, 38 anni, è laureato in Scienze Agrarie alla Statale di Milano, dove oggi porta avanti la sua ricerca nel campo dell’Assestamento Forestale e Selvicoltura: i suoi studi hanno aperto la strada all’uso di modelli matematici per la gestione forestale. Attualmente si sta occupando di ottimizzazione della gestione delle foreste per mitigare i cambiamenti climatici.

A loro e ad altri 9 ricercatori Nature ha dedicato un articolo, intitolato “Il mondo ai loro piedi”, parlando della grande influenza che le loro ricerche stanno avendo nel mondo della scienza: fra questi, oltre a Giorgio e Silvia, Dane deQuilettes, del Massachusetts institute of technology, che sta studiando come ridurre il costo dell’energia solare; Sarah Garfinkel, dell’università del Sussex, che si è concentrata su come il corpo muove la mente; e Binghui Ge, dell’Accademia cinese delle scienze, per il suo lavoro sulla microscopia a elettroni.

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