Malagò: “Mai pensato che il calcio non debba ripartire”

Di Emanuele Rizzi”Io non ho mai pensato che il calcio non debba ripartire, tutt’altro. Ho sempre sostenuto che il calcio ha il diritto/dovere di fare di tutto per ripartire, anche per gli interessi che ruotano attorno, e per la sua specificità. Dopodiché ho sempre sostenuto, e lo ribadisco ancora una volta, che a differenza di tutti gli altri sport non prevede un’alternativa all’idea che il campionato o non possa ripartire o magari possa ripartire e non finire. E’ doveroso, giusto ed encomiabile che uno provi a trovare tutte le soluzioni per cercare di chiudere la stagione”. Sono le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, in una intervista all’Adnkronos, sulla volontà del mondo del calcio, e in particolare della Serie A, di ricominciare a giocare.  

“Se, per un motivo che nessuno può sapere, ma è facilmente intuibile, a differenza di altri sport, si riprende il campionato e poi c’è un problema e non lo si completa, non c’è certezza e c’è il rischio di compromettere non solo la stagione corrente ma anche la successiva”, ha spiegato Malagò, che sulla volontà dell’Uefa, nel caso in cui non si riuscisse a portare a termine i campionati, di far valere i meriti sportivi acquisiti sul campo fino al momento dell’interruzione e non del ranking, ha sottolineato che “a prescindere dall’intendimento dell’Uefa di finire la stagione, giocando le partite in campo neutro o in un’unica sede, ha previsto una soluzione laddove non venissero terminati i campionati, di prendere in considerazione la classifica fino a quel momento, va bene, è una scelta loro”.  

Il numero uno dello sport italiano poi sulla volontà della Bundesliga di ricominciare il 9 maggio il campionato e sulla possibilità, in caso di stop della Serie A, di subire ingenti danni economici, ha aggiunto: “E’ evidente che sarebbe elevatissimo il rischio economico per le società di Serie A in caso di stop del campionato ed è questa, penso, la molla e il motivo per completare la stagione. Questo è evidente, umano e comprensibile. Però c’è un elemento che è fondamentale da sottolineare: la Bundesliga ricomincia il campionato con il piano B già nel cassetto. Ha già fatto l’accordo con Sky Germania dicendo che se il campionato riparte ci sono degli accordi e se non riparte ce ne sono altri, già stabiliti”.  

“Il Cio quando ha preso la decisione di spostare i Giochi l’ha fatto solo dopo aver trovato il piano B con il governo giapponese, una cosa non banale, e con i network televisivi. Alla fine -ha spiegato Malagò- hanno concordato un’alternativa di trasmettere l’anno successivo. Per Tokyo erano previsti solo per le tv 28mila tecnici. Quando fai un piano alternativo, tutti i soggetti devono essere sottoscrittori, in questo caso al ribasso”.