L’accordo di Parigi sul clima compie 5 anni. Domani, infatti, sarà il quinto anniversario di quella che venne definita una “svolta storica” per rafforzare la risposta globale alla minaccia dei cambiamenti climatici, “in un contesto di sviluppo sostenibile e di sforzi per sradicare la povertà”. Per tenere alta l’attenzione sull’emergenza climatica, prende il via domani il Climate Ambition summit virtuale organizzato da Nazioni Unite, Regno Unito e Francia in partnership con Italia e Cile. L’obiettivo è di fare un bilancio degli ultimi 5 anni sull’azione dei paesi contro il climate change e fissare nuovi obiettivi così da spianare la strada alla Cop26 di Glasgow in programma dal primo al 12 novembre del 2021. 

Ma cosa era stato deciso il 12 dicembre del 2015 dove 195 paesi hanno adottato un’intesa per limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2ºC? Ecco i punti principali dell’accordo. Mitigazione – I Paesi hanno concordato di mantenere l’aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto i 2°C rispetto ai livelli preindustriali e di puntare a limitare l’aumento a 1,5°C. 

Trasparenza e resoconto globale – L’accordo prevede l’istituzione di un quadro di maggiore trasparenza per l’azione e il supporto, con una flessibilità che tenga conto delle diverse capacità delle Parti (allo scopo di “fornire una chiara comprensione dell’azione contro il cambiamento climatico […], tra cui la chiarezza e il monitoraggio dei progressi verso la realizzazione dei contributi a livello nazionale di ciascuna delle Parti). Tra le altre cose, si prevede la verifica ogni cinque anni, dal 2023, per valutare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo.  

Adattamento – L’accordo mira ad aumentare la capacità di affrontare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e ad aiutare i Paesi in via di sviluppo a sostenere i costi dell’adattamento. 

Perdite e danni – L’accordo, inoltre, riconosce l’importanza di evitare e ridurre al minimo le perdite e i danni collegati agli effetti negativi dei cambiamenti climatici e la necessità di promuovere la cooperazione per migliorare la comprensione, l’azione e il sostegno in diversi campi, come i sistemi di allarme rapido, la preparazione alle emergenze, l’assicurazione contro i rischi, la resilienza delle comunità, dei mezzi di sussistenza e degli ecosistemi. 

Assistenza – I governi hanno stabilito che lavoreranno per definire una chiara roadmap per la creazione di finanziamenti per clima di 100 miliardi di dollari entro il 2020 e ancora prima del 2025 di stabilire un nuovo obiettivo più consistente.