Guerrini (Arera): “Per ‘Next Generation EU’ già progetti pronti nel settore idrico”

“In collaborazione con il ministero delle Infrastrutture abbiamo fatto un’attività di ricognizione di progetti candidabili ai fini del piano nazionale idrico, come ad esempio quello di Acea relativo al raddoppio dell’acquedotto del Peschiera”. Lo ha dichiarato Andrea Guerrini, componente del collegio Arera, in occasione del Sustainability day Acea 2020.  

“Nel periodo estivo abbiamo fatto una ricognizione di circa un migliaio di opere, per un fabbisogno di circa 10 miliardi di infrastrutture per il servizio idrico civile – ha proseguito – Questo pacchetto è utilizzabile ai fini del finanziamento del piano nazionale idrico e potrebbe essere utilizzato anche ai fini del Next Generation EU. Il settore idrico è avanti rispetto ad altri settori, ci sono già dei progetti che sono stati censiti e pronti”. 

Guerrini ha poi aggiunto: “Come autorità ci siamo occupati dell’utilizzo delle risorse pubbliche nel settore idrico, in particolare lavorando al piano nazionale idrico, sezione acquedotti. C’è però un paradosso, in questo tipo di ricognizione mancano all’appello alcune regioni del sud. Le regioni che manifestano le maggiori criticità nel settore idrico non hanno presentato alcuna progettualità perché mancano dei soggetti industriali attuatori in grado di fare programmazione, oppure in grado di eseguire e di appaltare le infrastrutture che verrebbero eventualmente finanziate dallo stato o dall’Unione Europea. C’è un dibattito che si sta aprendo sul tema della gestione del servizio idrico al sud dove una legge varata nel ‘94 non è stata ancora attuata. Si parla di varie ipotesi di ridisegnazione del sistema ma credo che il tempo stia correndo perché la dead-line per la presentazione dei progetti alla commissione europea sarà la primavera del 2021″.  

“È un dibattito aperto da anni – ha proseguito – ma adesso queste regioni rischiano di perdere le risorse. Come ente, abbiamo veicolato qualche idea sul tema della riorganizzazione del sistema idrico al sud, anche se non era nostra responsabilità diretta. Per esempio, siamo convinti che la frammentazione di aziende che erogano il servizio idrico sia concettualmente sbagliato. Il ruolo del governo potrebbe essere auspicabile anche con commissariamenti fatti in maniera efficace e tempestiva. Magari in questo modo si potrebbe rispettare la dead-line del 2021 o quantomeno quella del 2023 magari anticipando le risorse del ‘Next Generation EU’ attraverso fondi dello stato”.