Siamo al decimo anno della conferenza Fire dedicata ai certificati bianchi, il cui decreto è atteso entro gennaio e introdurrà misure pensate per il rilancio del meccanismo, oltre a definire gli obiettivi fino al 2024. Varie le misure previste, illustrate durante la conferenza da Mauro Mallone del ministero dello Sviluppo economico, che tengono conto degli input e delle richieste degli attori coinvolti, tra cui semplificazioni nella presentazione dei progetti, più interventi ammissibili, la possibilità di chiedere valutazioni preventive, azioni di supporto più incisive e maggiore trasparenza nella comunicazione dei dati.  

Saranno inoltre affrontate alcune criticità, come la cumulabilità col credito di imposta, gli interventi su processi che hanno usufruito di certificati bianchi nell’era del coefficiente tau e il tema degli interventi obbligatori per gli energivori. Confermata infine l’introduzione di un meccanismo ad asta integrativo rispetto allo schema del Tee, ben visto dagli operatori partecipanti all’incontro.  

Dopo l’intervento di Marco De Min, che ha illustrato le nuove regole del contributo tariffario e dato indicazioni sul valore da utilizzare per la prossima scadenza, Luca Barberis del Gse ha comunicato la realizzazione di nuove linee guida settoriali per gli operatori destinate al settore illuminazione, trasporto e tessile, ha mostrato le azioni di supporto attivate per supportare il mercato e ha parlato delle sfide future per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili in ottica transizione energetica. 

Sul contenzioso Barberis ha evidenziato che si andrà a ricostruire in modo analitico ciò che è accaduto negli anni passati per poter trovare punti di equilibrio e ridurre il contenzioso in maniera attenta ed oculata. 

Si sono dunque susseguiti gli interventi di Hera e Enel X – operatori che da anni supportano la Conferenza Fire – che hanno riportato sia esempi di interventi di decarbonizzazione interessanti e/o innovativi che beneficerebbero dell’utilizzo dei Tee, sia alcune proposte sulla revisione del meccanismo dei certificati bianchi. Entrambi hanno evidenziato la costante attenzione degli operatori verso i Tee e fiducia per quanto appreso dal Mise e dal Gse. 

Massimo Beccarello (Confindustria), Nicola Cipicini (Assistal), Michele Santovito (Assoege) e Dario Di Santo (Fire) si sono confrontati nella tavola rotonda dedicata. È emersa fiducia per le misure proposte e sono state indicati alcuni elementi ritenuti importanti per garantire il rilancio dello schema (retroattività per la cumulabilità con le detrazioni di imposta per le imprese, flessibilità sui temi della misura e delle tempistiche di presentazione dei progetti, rafforzamento del dialogo con le Istituzioni, etc.).  

C’è inoltre consenso sul fatto che, essendo le risorse scarse e gli obiettivi ambiziosi, schemi di mercato, come i certificati bianchi, saranno fondamentali per garantire l’efficacia e la sostenibilità delle politiche adottate per la decarbonizzazione e per supportare un settore, come quello industriale, che potrà continuare a giocare un ruolo primario nella direzione della decarbonizzazione. 

Guardando il meccanismo in un’ottica di confronto europeo grazie al Progetto europeo Ensmov, di cui Fire è partner, è emerso come nei paesi Ue ci sia la comune necessità di procedure standardizzate, in particolare quando si ha a che fare con tanti progetti di dimensioni contenute. Standardizzazione che non significa necessariamente procedure di valutazione dei risparmi energetici semplificate, come nel caso delle schede standard utilizzate in passato, ma possibilità di condividere approcci e procedure mutuati dai progetti di successo per favorire la presentazione di proposte efficaci e, contestualmente, rendere più fluida e semplice la loro valutazione da parte del Gse. 

Livio De Chicchis di Fire ha ricordato che, all’interno di Ensmov, Fire offre l’opportunità di entrare in contatto con stakeholder di riferimento degli altri paesi Ue sul tema delle policy per l’efficienza energetica.  

Dario Di Santo a conclusione dei lavori ha affermato: “Quanto comunicato oggi va nella giusta direzione ed è frutto di un approccio collaborativo e costruttivo fra le Istituzioni e le associazioni degli operatori. Sono positive non solo le proposte del Mise, che auspico trovino un’efficace traduzione pratica nel decreto a valle della concertazione, ma anche l’affermazione di Luca Barberis che compito del Gse è creare le condizioni per fare accedere gli operatori agli schemi di supporto affinché possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione; una visione del tutto condivisibile che non potrà che portare frutto”.  

“Mi sento di aggiungere due elementi che ci stanno a cuore – prosegue il direttore di Fire – l’auspicio che si possa superare in tempi rapidi il tema del contenzioso, in modo da poter procedere spediti nella direzione della crescita, e l’importanza di definire le nuove regole avendo in mente gli obiettivi al 2030, rafforzati dalla decisione di ieri del Consiglio Europeo di portare al 55% il target sulla riduzione delle emissioni. Serve un cambio di passo nelle politiche, privilegiando quelle in grado di garantire la massima efficacia nell’uso delle risorse”.