“Parlare di integrazione delle filiere vuole dire parlare di una strategia di politica industriale. Bisogna ritrovare il senso che per rilanciare l’Italia e l’Europa bisogna tornare a parlare di manifattura e di industria, parlare di capacità di organizzare un pensiero che permetta di rilanciare tutta l’Europa e che permetta di avere una nuova generazione di sviluppo, prodotti e processi, ma soprattutto una nuova generazione di mentalità”. A dirlo Patrizio Bianchi docente di Economia applicata all’università di Ferrara, intervenendo all’incontro ‘Le filiere integrate per il rilancio del Paese’, organizzato in collaborazione con The European House – Ambrosetti, il piano di Philip Morris Italia per l’apertura in Italia del nuovo Digital information service center (Disc), nella città di Taranto. 

“Quando parliamo di filiera produttiva – spiega – intendiamo la sequenza delle lavorazioni, cioè cosa viene fatto prima e cosa dopo e, quindi, la necessità di disegnare tutto un percorso in cui i prodotti vengono trasformati; in cui la foglia di tabacco diventa progressivamente un’altra cosa fino ad essere portata alla disponibilità dei consumatori”.  

Quindi, sottolinea, “la filiera è un insieme strutturato in cui ognuno ha la propria specializzazione, ma l’efficienza salta fuori dalla capacità di legare queste diverse specializzazioni l’una con l’altra. Bisogna dunque tornare a parlare di industria e questo vuol dire parlare di persone”.