“Il ministro Gualtieri è stato di parola: come promesso gli aiuti sono arrivati e sono stati indispensabili per ripartire”. Così all’Adnkronos il titolare del bar di via XX settembre protagonista in piena emergenza Covid di un siparietto con il titolare dell’Economia. Era il 13 maggio, a pochi giorni dalla fine del lockdown, quando Gualtieri- di mascherina munito – si concede un caffè d’asporto al bar davanti al Tesoro in attesa dell’inizio del Cdm sul decreto Rilancio, il Dl da 55 miliardi di euro chiamato a rafforzare ulteriormente le misure a sostegno di famiglie e imprese. Una pausa-caffè che per il ministro è un’occasione per testare la percezione degli aiuti da parte dei potenziali beneficiari e approntare una stima dei fondi in arrivò: circa 7.800 assicurò in quel frangente Gualtieri facendo i primi conti. E così è stato. “Le previsioni che ha fatto il ministro si sono rivelate esatte. Da quando è stato qui ho ricevuto quanto aveva promesso”, dice il signor Valerio.  

Dal bonus autonomi, al taglio delle bollette, ma anche il ristoro a fondo perduto, la Cig per il dipendenti, la cancellazione dell’Irap e la detrazione sull’affitto: “Gualtieri ha mantenuto le promesse fatte – insiste – grazie a questi aiuti molti di noi hanno scongiurato lo scenario peggiore, sono stati un sollievo. Adesso – dice sorridendo – lo aspetto qui per offrirgli quel famoso caffè che gli avevo promesso”.