“Multa di 530 euro a rider che attraversa un parco”

”Un rider di Deliveroo è stato fermato dalla polizia locale a Bresso mentre attraversava il Parco Nord in bicicletta durante il suo turno di lavoro e multato per oltre 530 euro. La multa è stata emessa perché il pilota ha violato l’ordinanza sulla chiusura dei parchi per l’emergenza coronavirus”. Lo denuncia il Codacons in una nota. ”Passando per il parco voleva risparmiare un bel po di tempo per velocizzare la consegna dell’ordine, visto che viene pagato a cottimo -continua il Codacons-. Nel suo zaino, infatti, c’era la pizza e la birra che doveva consegnare e che ha mostrato alla polizia locale insieme all’applicazione secondo l’applicazione in esecuzione, ai documenti di lavoro, all’autocertificazione. Ha fatto notare, inoltre, che il parco non è recintato e che non vi è nessun cartello di divieto, spiegando che non si sarebbe fermato all’interno del parco, ma stava solo tagliando un pezzo di strada per effettuare il più velocemente possibile la sua consegna. Ma niente, gli agenti non hanno fatto una piega. Inoltre bisogna tenere conto che i ciclisti riescono a racimolare circa 500 euro al mese e per essere passati in una ciclabile il fattorino devono pagare più di quanto guadagna in un mese”.  

”Ricordiamo però che nell’ordinanza del 14 aprile, al punto 10 si specifica che le piste ciclabili possono essere usate per motivi di lavoro e, al punto 4, che nei parchi non recintati è vietata la permanenza e non il transito. Non ha messo in pericolo il saluto di nessuno, stava facendo solo il suo lavoro che consisteva nel consegnare cibo, spese, pasti e prodotti farmaceutici a casa”, continua il Codacons.  

“I cittadini milanesi sono, già in condizioni normali, quelli di gran lunga più vessati in tutta Italia. Persistere in un momento terribile come questo è quantomeno vergognoso, per di più utilizzando uno strumento con poteri dubbi- spiega Marco Donzelli Presidente dell’Associazione Codacons – infatti le multe hanno ormai perso il loro scopo di insegnamento e di educazioni civica dei cittadini e sono diventati un mero pretesto per far cassa a loro spese. Pertanto diffidiamo il Comune di Bresso a interrompere immediatamente una simile attività”.