“Chiudere gli stadi, ridurre temporaneamente gli spettacoli: in questa fase c’è bisogno non dico di un lockdown, ma di una riduzione dei luoghi di incontro della gente”. Così Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, a Radio24. La limitazione di cui parla sarebbe circoscritta al mese di gennaio. “L’obbligo di vaccinare i cinquantenni, che è una prospettiva molto buona, ha tempi piuttosto lunghi – spiega – Noi avremmo bisogno invece di provvedimenti che raffreddino oggi la curva e che ci consentano di andare verso una situazione di normalità”. 

Secondo Anelli, c’è qualche modifica che potrebbe migliorare il sistema delle ‘Regioni a colori’. “Il meccanismo dei colori – sottolinea a Radio24 – è tarato principalmente sulla capacità degli ospedali di reggere. Ora però serve dare una risposta ai pazienti che sono a casa: il meccanismo dei colori dovrebbe anche tenere conto degli indicatori della diffusione del virus, soprattutto di quelli che mostrano un non funzionamento del tracciamento. Questo darebbe il senso di una risposta a una variante che, per fortuna, perché siamo in larga parte vaccinati, non dà grandi effetti: una parte tra il 18 e il 20% è sintomatica. Anche a questi cittadini bisognerà dare una risposta in termini assistenziali. Oggi la medicina generale è fortemente messa sotto pressione per l’altissimo numero di persone che si rivolgono ai propri medici”. 

Quanto al rientro in classe, “rinviare l’aperura della scuola poteva essere una misura di buonsenso: stiamo dicendo soltanto che a giugno il virus non ci sarà, come non c’è stato nei due precedenti anni; quindi, le lezioni potevano essere allungate di quindici giorni a giugno” dice Anelli.