“La curva continua a decrescere come numero di casi, e vediamo una decrescita in tutte le regioni”. Lo ha affermato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa per fare il punto su Covid-19 in Italia. “Rispetto agli inizi di aprile – ha aggiunto – il numero di regioni con casi limitati sta aumentando”. 

“La stima” dell’indice di contagiosità “Rt in tutte le regioni è sotto l’1, anche considerato il range che utilizziamo per la stima, e questo è un dato molto positivo, conseguenza delle misure adottate nel nostro Paese e dell’adesione dei cittadini a queste misure”, ha sottolineato poi aggiungendo: “Le zone rosse si sono ridotte: ora sono in zona rossa 74 comuni in 7 regioni. E sono la testimonianza a livello locale della capacità di individuare i focolai e di intervenire per contenerli”. 

“Ci sono 6.395 casi in individui di nazionalità straniera – ha fatto sapere ancora Brusaferro – La loro curva è uguale a quella dei cittadini italiani. La letalità colpisce purtroppo sempre le età più elevate. Chi ha più di tre patologie è una quota che cresce: chi decede è perché ha delle comorbosità”.  

“Questo è un lavoro fatto da persone di scienza, che mettono al servizio del Paese conoscenze e modellistiche”. Dalla scienza “arrivano indicazioni, poi è il Paese che sceglie le misure da adottare”, ha detto ancora Brusaferro durante la conferenza stampa all’Iss. “Il nostro documento si conclude con delle raccomandazioni che nascono dai dati, e la prima è: non superiamo Rt uguale a 1”. Abbiamo nuovi casi ogni giorno “e stimiamo che siano solo la punta di un iceberg”, avverte Brusaferro. Altro punto essenziale è: “Muoviamoci passo dopo passo, che non è solo uno slogan di buon senso, ma uno slogan che nasce da questi modelli. Dobbiamo cercare di non muovere quelle funzioni che ci portano ad andare” a un Rt “sopra 1. Ricordando la necessità assoluta di mantenere il distanziamento sociale”.