(Adnkronos) – “Per facilitare la diagnosi della psoriasi esiste ‘la regola del 10’ che quantifica la gravità della malattia in base ad alcune caratteristiche, tipo quanto sono grandi le chiazze di psoriasi, quanto sono rosse, quanto desquamano oppure quanta superficie corporea occupano e, infine, quanto inficiano la qualità della vita del paziente. Quando il punteggio supera il 10, si parla di psoriasi moderata-severa e potrebbe essere necessario il ricorso a una terapia sistemica”. Così Federico Bardazzi, responsabile dell’Ambulatorio Psoriasi severe e del Day hospital presso l’Unità operativa di Dermatologia dell’azienda Policlinico Sant’Orsola- Malpighi di Bologna, su ‘Alleati per la Salute’ (www.alleatiperlasalute.it), il portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis.  

La regola del 10 non deve però, secondo Bardazzi, “essere applicata troppo rigidamente”. Sono infatti previste delle eccezioni che “riguardano i casi in cui la psoriasi colpisce alcune zone come il volto, le mani e i genitali. In queste circostanze – spiega l’esperto – si parla di psoriasi moderata-severa anche se l’estensione è limitata, perché le aree colpite e la loro visibilità generano forte imbarazzo e disagio e, di conseguenza, un impatto molto negativo sulla vita del paziente”.  

Meritano inoltre particolare attenzione alcune sedi del corpo come cuoio capelluto, genitali e unghie, perché “di solito i pazienti che hanno la psoriasi in queste sedi – chiarisce Bardazzi – potrebbero sviluppare nel corso degli anni un’altra patologia che spesso si accompagna alla psoriasi, ovvero l’artrite psoriasica”. Altri segnali di questa patologia sono, ad esempio, dolori articolari notturni e, al risveglio, la presenza di gonfiore a mani o piedi. Se una persona affetta da psoriasi riscontra questi sintomi, è importante che lo comunichi subito al medico curante. Il paziente psoriasico deve anche prendere in considerazione eventuali disturbi relativi all’apparato gastroenterico, come dolori addominali, diarrea e stitichezza, che possono indicare la presenza del morbo di Crohn, un’altra malattia frequentemente correlata alla psoriasi.  

“La psoriasi – conferma Bardazzi – non è una malattia esclusivamente localizzata a livello della cute come alcuni pensano, ma una patologia multisistemica dove la cute è solo la punta dell’iceberg”.  

Ecco perché diventa fondamentale non trascurare la psoriasi e tutti i segnali di possibili comorbidità. La definizione di una “terapia personalizzata – evidenzia lo specialista – è il modo più efficace per gestire la patologia e, in quanto malattia cronica, riuscire a migliorare la qualità della vita di tutti i giorni, anche grazie ai notevoli passi in avanti che sono stati compiuti negli ultimi anni dalla ricerca”.