Uno degli espetti di disparità tra Nord e Sud Italia è la percentuale di abusi edilizi. secondo una recente analisi di Legambiente

La disparità presente fra il Nord e il Sud Italia è un problema che esiste dai tempi dell’unificazioni. Negli anni, per quanto la situazione sia migliorata, la strada da percorrere è ancora lunga. Sono moltissimi gli aspetti in cui questa disparità si esplica, uno di questi è il problema degli abusi edilizi.

Si tratta di un fenomeno che interessa tutto il territorio italiano, tuttavia la differenza fondamentale fra Nord e Sud è la condizione delle campagne di demolizione. Nel Meridione infatti le demolizioni delle abitazioni abusive sono praticamente ferme, in quanto non vengono effettuati abbastanza controlli e non scattano le sanzioni.

Un’analisi degli abusi sconcertante

Questa è la situazione presentata dalla seconda edizione del dossier Abbatti l’abuso di Legambiente. Il rapporto si focalizza sulle demolizioni non effettuate nei vari comuni italiani e si evince chiaramente il divario fra Meridione e Settentrione. Il primo dato che salta all’occhio è che al 2020 è stato abbattuto solo il 32,9% degli immobili sanzionati. Tale dato tuttavia è dovuto in buona misura ai provvedimenti amministrativi del Centro Nord.

In generale le regioni più virtuose sono Veneto e Friuli Venezia Giulia che superano entrambe il 60% nel numero di esecuzione delle ordinanze,  seguite da Valle d’Aosta (56,3%). Mentre nel Sud Italia in testa troviamo la Basilicata con soltanto il 26% e la Puglia in fondo con il 4%.

Regolamentazioni troppo aleatorie

La situazione è molto preoccupante secondo Legambiente. L’abuso edilizio in Italia è un problema di lunga data e persistente. Per risolvere la questione esiste la norma nella L.120/2020, c.d. Dl Semplificazioni, che conferisce ai prefetti il potere di sostituirsi ai Comuni in caso di inefficienza  nell’esecuzione dei provvedimenti. Tuttavia la circolare  interpretativa del Ministero dell’interno annulla l’efficacia della norma. In fatti Legambiente avverte che tutto ciò limitata enormemente il potere dei prefetti solo agli  abusi edilizi accertati escludendo tutti quelli sottoposti a ricorso

“Procedere con gli abbattimenti è il migliore deterrente perché si scongiuri il sorgere di nuovi abusi edilizi. Il quadro che emerge dal nostro dossier conferma la necessità, non più procrastinabile, di avocare allo Stato il compito di riportare la legalità dove le amministrazioni locali non sono riuscite a farlo per decenni”

spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.

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